CONFINE #1 Le Rive del Caos

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Confine è un lavoro che mira esplorare e conoscere l’ambiente costiero Italiano. È una indagine sui giochi di relazioni e rapporti di forza che legano uomo, mare, e terra. Questi rapporti in molti casi diventano critici, mettendo in pericolo la sostenibilità di differenti ecosistemi. Muovendosi lungo il confine che separa la penisola dal Mare, il progetto vuole indagare attraverso il linguaggio multimediale l’incessante contrasto fra la terra ed il mare, le fragilità che minacciano la presenza umana lungo il litorale a causa di pratiche antropologiche miopi che hanno gettato le basi per future catastrofi.

#1 Le Rive del Caos

In Italia, stando all’ultimo report di Legambiente sul paesaggio costiero, dal 1970 ad oggi il tasso di erosione delle coste italiane è più che triplicato e oggi ne soffre il 46% delle coste sabbiose. I dati parlano in particolare di 1.750 chilometri di coste basse sabbiose che attualmente sfiorano tassi di erosione medi del 46,4%, con picchi fino al 60% nelle regioni di Sicilia e Calabria. Abbiamo quindi perso, in media, 23 metri di profondità di spiaggia.
Le cause principali di questa perdita, secondo Legambiente, sono da attribuire al consumo di suolo: dalla costruzione di edifici a quella di nuove opere infrastrutturali portuali, fino ad arrivare ad opere a difesa dei litorali poco adeguate.

Le Rive del Caos” è la prima tappa di questo percorso lungo la penisola italiana.
Lungo le coste che hanno dato i natali a Luigi Pirandello, mare e terra si contrastano inesorabilmente, costringendo l’uomo ad un intervento tempestivo. La spiaggia del Caos, più volte richiamata negli scritti del drammaturgo si trova immersa in un contesto molto particolare sottostante un costone calcarenitico che si estende da Eraclea Minoa a Porto Empedocle, a ridosso della Valle dei Templi. In questo tratto l’erosione costiera avanza inesorabile così come il movimento franoso che interessa il versante argilloso che si affaccia sulla spiaggia e sul quale corre il tratto iniziale della Strada Statale 640 Agrigento – Caltanissetta. La distanza che separa la trafficata arteria stradale con il vuoto scavato dalla frana, lentamente si riduce sempre di più e frequenti sono i crolli visibili dalla spiaggia sottostante. Inoltre lungo tutto il percorso si trovano diversi insediamenti a rischio, come abitazioni, esercizi commerciali, la riserva naturale di Montallegro o ancora la zona designata alla costruzione dell’impianto di rigassificazione di Porto Empedocle.

Proprio quest’ultimo rappresenta uno degli elementi chiave per l’equilibrio e il rapporto fra uomo e territorio.
Il rigassificatore è un impianto di riconversione del gas trasportato via mare che lo rinverte dallo stato liquidi a quello gassoso per essere stoccato e trasportato attraverso i gasdotti. La banchina pervista per la costruzione dell’impianto si trova a poche centinaia di metri dal porto turistico e commerciale di Porto Empedocle, ed è stata costruira prelevando terreno dal tratto costiero limitrofo.
Il progetto è stato sopseso per circa 7 anni, ostato da attivisti ed associazioni amnbientaliste perchè ritenuto pericoloso per la sicurezza dei centri abitati e del sito archeologico ed inoltre di dubbia sostenibilità ambientale, circa i sistemi di smaltimento e trattamento delle acque. Adesso a seguito della attuale crisi energetica ereditata dal conflitto russo-ucraino, l’interesse per la costruzione dell’impianto è tornato vivo. Enel proprietaria del progetto, ha ottenuto le autorizzazioni necessarie alla costruzione e stanziato un fondo di 1 mld. di euro.

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